IL FUTURO DEL NOTARIATO VISTO DAI NOTAI

Grazia Buta

Il Notaio Lauretta CasadeiLa giornata dedicata al Centenario della Cassa Nazionale del Notariato è stata l’occasione per ripercorrere la storia e l’evoluzione del Notariato e dei Notai, attraverso la storia della Cassa e della società, illustrata e sintetizzata nella mostra fotografica allestita per l’occasione.
Ed in questa celebrazione del Centenario abbiamo voluto chiedere ai colleghi qual è la loro visione del Notariato, quali caratteristiche ritengono debba avere il Notaio di oggi e quello del futuro, per rispondere alla richiesta di rinnovamento che arriva dalla società e mantenere quell’autorevolezza e quel prestigio di cui fino ad oggi ha goduto. Il dibattito che ne è seguito è stato vivace e interessante ed ha fornito spunti di riflessione e messo in evidenza difficoltà e potenzialità del Notariato di oggi.

Le criticità e le sfide che si trova a dover affrontare oggi il mondo notarile sono tante, a cominciare da “una serie di scelte politiche che nell’ultimo decennio hanno profondamente inciso sul mondo professionale, dall’abrogazione delle tariffe a tutta una serie di provvedimenti che hanno cambiato radicalmente il nostro modo di lavorare” (Broccoli), di fronte ai quali non sempre si è stati in grado di rispondere con prontezza ed adeguatezza, fino alle sfide del mondo digitale, che corre velocissimo.

E allora si chiede al Notaio un cambiamento culturale, che “declini in termini moderni il valore economico ed oggettivo della prestazione” (Broccoli), che sia in grado di “comunicare” la differenziazione sulla qualità a vantaggio dell’intera categoria. E se la sempre maggiore complessità della normativa, le sempre più frequenti oscillazioni in campo giurisprudenziale, la continua richiesta di risposte anche nel settore internazionale rendono ogni giorno più difficile una preparazione approfondita in ogni materia e particolarmente faticoso il lavoro quotidiano, una risposta efficiente può certamente essere l’associazionismo, in tutte le sue forme (in tal senso si sono espressi Broccoli, Liotta, Del Freo).

L’associazione, che oggi è una realtà ben radicata in quasi tutte le altre professioni, “creando una sinergia di competenze, consente di risolvere questioni complesse in tempi più rapidi, di diversificare i servizi, di razionalizzare le spese, nella giusta direzione di ritrovare centralità agli occhi del cliente” (Broccoli), rimanendo punto di riferimento attraverso la propria associazione.

Certamente, la super specializzazione settoriale non deve far perdere la competenza ge-nerale, che fino ad oggi ha garantito ad ogni cittadino, in ogni parte del nostro territorio nazionale, anche nelle zone più disagiate, un servizio giuridico di alta qualità. E allora essa “va intesa come capacità di approfondire tematiche complesse senza la perdita della competenza generica; come capacità di interpretare la complessità di situazioni particolari senza perdere di vista il fatto che le stesse sono pur sempre espressione di un fenomeno più generale” (Del Freo).

In quest’ottica un’altra risposta alle esigenze del mondo che cambia, di una tecnologia che crea distanza tra le persone è il “Notaio di prossimità”: “un professionista che sta in mezzo alle persone, offre contatto ed empatia, consente un approccio più semplice, ha una maggiore disponibilità al dialogo ed alla spiegazione, consente una maggiore comprensione delle operazioni svolte, dà certezza ed informazione, crea soddisfazione e gratificazione” (Ghiglieri).

Elemento centrale nel delineare il Notaio del futuro è, ovviamente, una preparazione ed una formazione del singolo e dell’intera categoria di elevata qualità, che tenga conto della necessità di coprire materie e campi in parte ancora considerati nuovi, ma ormai entrati nella quotidianità delle nostre vite e dei nostri studi. E allora non si possono ignorare materie come il diritto internazionale, il diritto comunitario, l’informatica, il tributario e fiscale, le lingue straniere, materie che ancora non fanno parte della preparazione richiesta per il superamento del concorso, ma diventano fondamentali nella vita professionale.

Come importante è anche una buona formazione previdenziale, al pari di ogni questione giuridica, perché, “se da un lato, la voce Cassa Nazionale del Notariato, soprattutto in assenza di una tariffa, incide molto sul bilancio di ogni studio notarile, dall’altro, è importante che ciascuno conosca il proprio sistema pensionistico, per non trovarsi di fronte ad eventuali e inaspettate sorprese al termine della propria vita lavorativa, in un momento in cui si è sicuramente più deboli per poter affrontare qualsiasi tipo di sfida “(Dello Russo). 

Nel campo della formazione dovrebbero avere un “ruolo fondamentale le scuole di preparazione istituzionali, quali tutor certificatori di un compiuto percorso formativo propedeutico alla partecipazione al concorso” (Nigro), dove “l’incontro tra docenti di diverse generazioni, di diversa sensibilità giuridica ed esperienza produce un circuito virtuoso il cui valore, spesso poco considerato, rappresenta un vantaggio non solo per gli allievi ma per l’intera categoria che - anche grazie a queste scelte di campo - potrebbe riappropriarsi di una propria identità professionale in cui riconoscersi e da custodire” (Nigro). Senza dimenticare il ruolo della Fondazione Italiana del Notariato, ente istituzionalmente costituito per promuovere iniziative idonee a migliorare le qualità professionali e culturali dei Notai, che porta avanti diverse iniziative volte a favorire un migliore e più proficuo esercizio della professione, attraverso una preparazione giuridica e culturale di alto profilo (Corsi).

L’uso sempre più diffuso degli strumenti tecnologici ed informatici a servizio dei professionisti non deve essere visto come un pericolo da scongiurare, ma piuttosto come un’opportunità da percorrere in modo responsabile, che “incide sia sulla quantità che sulla qualità della nostra attività professionale, con più tempo da impegnare nelle attività intellettuali importanti” (Nastri-Marcoz), che richiede l’intervento del Notaio quale “filtro interpretativo, quale soggetto dotato di alte competenze che, attraverso lo strumento informatico, si renda mediatore tra le specifiche esigenze e i diversi interessi in gioco, da un lato, e le norme generali e astratte, dall’altro lato (Rajola).

L’intelligenza Artificiale (AI) “può raggiungere, attuare o superare solo alcune, ma non tutte le funzioni cognitive umane; in particolare nel settore legale comunque comporta che restino ampiamente indispensabili il giudizio umano, l’intuito, il buon senso, le capacità di relazione” (Morandi) e, soprattutto, richiede certezza, sicurezza e responsabilità dei dati e delle transazioni, non sempre garantite dalla tecnologia, qualunque forma assuma.

E il Notariato è pronto alla sfida, con tutti i progetti in essere portati avanti dalla Commissione Informatica del Consiglio Nazionale del Notariato e da Notartel (atto informatico a distanza, atto informatico e sua conservazione, istituzione di registri sussidari, Notarchain) (Marcoz-Nastri).

Il mondo delle professioni, e quello notarile in particolare, richiede un vero “cambiamento culturale”; e questo cambiamento va cavalcato, va accompagnato con coraggio ed ottimismo, unendo le energie e le capacità di tutti, per elaborare un progetto strategico di futuro, che consenta al Notaio di farsi interprete delle esigenze della società e di mantenere quel ruolo di garanzia e di certezza che l’avvento delle nuove tecnologie non elimina, ma rafforza.