"Il Notaio, primario interprete dei bisogni della collettività"

LVIII Congresso Notariato. L'intervento di apertura del Presidente della Cassa Vincenzo Pappa Monteforte

Signori Ministri, Signori Parlamentari, Delegati dei notariati stranieri, Rappresentanti degli Ordini Professionali e delle Casse di Previdenza, Autorità, gentili Signore, Colleghe e Colleghi, a tutti Voi porto i saluti della Cassa Nazionale del Notariato, ringraziandovi per essere intervenuti a questo 58^ Congresso Nazionale del Notariato dedicato a: "La casa non è solo abitare: il rovescio del diritto".

Discutere di argomenti giuridici significa anche andare al di là dell’apparenza, del mero dettato normativo, dei luoghi comuni, svelando verità nascoste.

Ecco, allora, che la casa non è esclusivamente il bene primario, la proprietà auspicata da tutti, il luogo della memoria familiare.

Il notaio, di conseguenza, non rappresenta solo la garanzia dell’acquisto, il massimo esperto delle transazioni immobiliari, il soggetto deputato per legge a prevenire l’insorgere di controversie. Ma oggi, più che mai, può essere definito quale interprete primario dei bisogni della collettività, nella sua veste di protagonista della regolarità dei traffici giuridici, tanto da fornire - anche sulla base del rapporto simbiotico esistente tra natura pubblica del servizio offerto e obbligatorietà della prestazione professionale - un contributo sostanziale nella realizzazione del diritto fondamentale e inviolabile all’acquisto dell’abitazione, ai sensi degli articoli 2, 42 e 47 della Carta Costituzionale.

Nel caleidoscopio di immagini proprie della sua complessa figura, il notaio trasmette forza gravitazionale al sistema dei trasferimenti, in esecuzione della funzione di tutela demandatagli nel più ampio contesto dello Stato-comunità.
Ma necessita di essere coadiuvato, supportato nello svolgimento dei suoi compiti, da una pubblica amministrazione efficiente, seppur senza oneri per la collettività.
Come, di recente, significativamente ribadito da Papa Francesco, in occasione della Quaresima, “Nessuno si salva da solo, perché siamo tutti nella stessa barca tra le tempeste della storia”.

Ecco l’importanza del dialogo, del confronto tra rappresentanti delle istituzioni e politica, tra corpi intermedi e Stato, per la ricerca di soluzioni concrete.

In quest’ottica, il congresso nazionale rimane un momento centrale per l’aggregazione, per la formazione e l’informazione della categoria, per il dibattito sui temi di maggiore interesse, per la condivisione delle idee, per la fissazione degli obiettivi strategici del futuro prossimo.

Quale Presidente della Cassa Nazionale del Notariato non posso che ribadire il valore delle scelte economico-finanziarie per la crescita del Paese.

Al riguardo, faccio notare che il nostro ente di previdenza si muove nel solco del passato, sulla linea tracciata dai predecessori, nella consapevolezza di quanto sia fondamentale la lungimiranza, la previsione di ciò che sarà negli anni a venire, grazie ai dati disponibili, da monitorare con sempre maggiore attenzione.

Le pensioni notarili sono finanziate attraverso un sistema c.d. a “ripartizione attenuata”, all’interno del quale il gettito contributivo (correlato ai “parametri repertoriali”) riscosso in un determinato lasso di tempo - seppur con taluni “adattamenti” - è destinato al pagamento delle prestazioni erogate nello stesso periodo.

Da ciò il pericolo del calo contributivo, rispetto al quale la sola ipotesi di un
intervento sul versante delle entrate, con aumento delle aliquote, genera profondo disagio in chi da anni assiste - e l’amara considerazione non si riferisce al (solo) microcosmo notarile ma abbraccia l’intero arco delle libere professioni - ad una preoccupante svalutazione economico-sociale del ruolo, oramai in una situazione eufemisticamente definibile difficile.

Nessun cambiamento epocale all’orizzonte, ma - senza anticipare novità valoriali in itinere - informazione ancora più completa alla categoria, trasparenza massima dell’azione Cassa, sviluppo della gestione indiretta del patrimonio immobiliare e consacrazione definitiva del ruolo del nostro Ente, oramai al centro dell’universo notarile.

Consentitemi, in proposito, un ringraziamento alla Politica, che ha
ritenuto dominante nel dibattito di questi mesi la riforma fiscale, anche nella prospettiva di una rivisitazione dei meccanismi di tassazione delle rendite delle Casse di previdenza. La questione non è di semplice soluzione - ne siamo tutti consapevoli - così come abbiamo però una certezza, maturata anche sulla base della recentissima istituzione del Comitato tecnico per l'attuazione della riforma tributaria: l’attenzione al tema è reale e non mancheranno interventi concreti.
Secondo Eleanor Roosvelt, ex first lady degli Stati Uniti d’America: “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”.

Sono fermamente convinto, allora, che tutti assieme lavoreremo per non distruggere i sogni di intere generazioni: non possiamo correre il rischio di cancellare il sistema delle libere professioni, con una politica volta all’appiattimento verso il basso di qualsiasi forma di remunerazione del lavoro prestato in un tale contesto.

Con questo auspicio, auguro a tutti buon Congresso e ricordo l’appuntamento di domani per la tavola rotonda Cassa su “Crisi delle libere professioni e riflessi sui sistemi previdenziali”.