Oltre 120 vincitori dell'ultimo concorso hanno incontrato i vertici dell'Ente
L’incontro con i giovani notai del 22 febbraio scorso ha rappresentato un’occasione significativa.
I vincitori dell’ultimo concorso, in attesa dell’assegnazione delle sedi, in massa (123 su 186) hanno raccolto l’invito per l’evento, organizzato presso i locali romani della Cassa Nazionale.
Come Presidente ho avuto il piacere di salutarli, incoraggiandoli in una fase fondamentale della loro esistenza, vissuta con le inquietudini tipiche del periodo.
Leggere nei loro occhi la gioia del momento e la preoccupazione per il futuro professionale è stata un’emozione unica, per chi prova ad accompagnarli nei primi passi di un percorso di vita oggi più complesso, ma di grande interesse.
Ci si rende conto degli anni trascorsi nel riscontare la differenza anagrafica tra chi rappresenta l’istituzione e le nuove leve, l’ingenuità di certe notazioni, la purezza delle aspirazioni di una generazione che fa i conti con una crisi economico-finanziaria che non vuole passare.
I nostri giovani, l’ho ripetuto più volte, sono espressione di una qualità elevata di formazione tecnico-giuridica e di perseveranza in un percorso post-universitario di certo non facile.
Ecco perché diventa imprescindibile ragionare in un’ottica prospettica, capace di assicurare loro un domani migliore.
Dobbiamo superare la “crisi delle vocazioni”.
Non è pensabile che il repertorio lordo medio registrato dagli under 35 nel primo anno di attività non superi i 20 mila euro e, in alcuni casi - come nel 2020 – si fermi a poco più di 12.000 euro.
Non è una questione “notarile”, ma di politica di sistema: i decisori hanno il dovere di interrogarsi per individuare le soluzioni più idonee a non cancellare i sogni di intere generazioni che hanno creduto nell’universo delle libere professioni.
Partendo dai dati raccolti, li ho esortati a credere - nonostante le difficoltà che saranno costretti ad affrontare - nella funzione notarile, un unicum, collocata tra natura pubblica e connotazioni privatistiche del servizio offerto, sempre più attuale in un mondo complesso qual è quello di oggi.
La risposta fa chiaramente intendere che la selezione operata dalla Commissione d’esame è stata “giusta”: grande interesse per la previdenza integrativa, per il welfare attivo Cassa, per le tematiche politiche di categoria.
Il dialogo tra generazioni dovrà continuare perché il futuro appartiene ai più giovani.
Un grande in bocca al lupo e ad maiora semper.