Alla fine dell’esercizio 2023 il patrimonio complessivo dell’ente raggiungerà un valore prossimo a 1,8 miliardi di euro
Con l’approssimarsi della chiusura dell’anno corrente, le previsioni iniziali dei conti della Cassa relative all’esercizio del 2022 sono state rivedute e aggiornate in ragione degli andamenti effettivi delle entrate e delle uscite. L’avanzo economico è atteso, in proiezione finale, in oltre 63 milioni di euro ovvero 27 milioni di euro in più rispetto a quanto stimato in occasione della redazione della previsione iniziale.
"Nonostante il momento di crisi, la Cassa Nazionale del Notariato – sottolinea il Presidente, Vincenzo Pappa Monteforte - ha conseguito un consistente avanzo economico che conferma la crescita delle riserve patrimoniali".
In forza dell’avanzo economico ultimo previsto, infatti, le riserve dell’ente, da sempre garanzia per la categoria iscritta, supereranno per la prima volta la soglia di 1,7 miliardi di euro.
Alla fine dell’esercizio 2022 gli onorari di repertorio dovrebbero confermare il valore complessivo dell’anno passato e garantire un’entrata caratteristica della Cassa del valore di circa 335 milioni di euro (35 milioni di euro in più rispetto alle previsioni inziali). Tale dimensione assicurerà la copertura delle pensioni e delle spese assistenziali correnti e la formazione di un saldo positivo della gestione previdenziale di oltre 105 milioni di euro.
Anche le rendite patrimoniali registreranno un andamento effettivo maggiore di quello valutato in occasione della redazione del bilancio di previsione iniziale 2022; a fronte di un’entrata complessiva inizialmente attesa in 35 milioni di euro, i ricavi derivanti dall’amministrazione del patrimonio dell’ente, sospinti al rialzo dalla gestione del portafoglio mobiliare, dovrebbero raggiungere il valore di 55 milioni di euro.
Sulla base dei valori assestati per l’anno 2022 sono state elaborate le previsioni iniziali dei conti della Cassa per il prossimo esercizio.
Per l’anno 2023 la Cassa Nazionale del Notariato prevede di raggiungere un avanzo economico di 52,3 milioni di euro e di confermare, così, l’ulteriore crescita delle riserve patrimoniali. Alla fine dell’esercizio 2023 il patrimonio complessivo dell’ente raggiungerà, infatti, un valore prossimo a 1,8 miliardi di euro e tale da garantire la copertura delle cinque annualità di pensioni erogate (l’indice di copertura prospettico è previsto in 7,6 annualità).
La contribuzione corrente previdenziale è prevista in circa 330 milioni di euro, evidenziando un andamento negativo rispetto al 2022 di 1,5 punti percentuali. Le tensioni internazionali legate alla guerra in Ucraina, la crisi energetica in corso e la spinta inflazionistica da questa generata, potrebbero raffreddare la domanda del servizio professionale e, quindi, della correlata contribuzione previdenziale.
Le “Prestazioni previdenziali”, direttamente finanziate dalla contribuzione caratteristica, sono attese in crescita (il costo complessivo si attesterà sui 235 milioni di euro) a causa soprattutto degli effetti demografici e dell’aumento della vita media della popolazione notarile.
Nell’ambito della stessa gestione caratteristica del 2023 il Consiglio di Amministrazione della Cassa ha incrementato il proprio impegno in ambito assistenziale destinando al Welfare un budget superiore a 6 milioni di euro: lo stanziamento più elevato riguarda le risorse destinate alla tutela sanitaria degli iscritti e dei familiari.
Infine, per quanto concerne la gestione patrimoniale e l’andamento delle rendite derivanti dalla gestione del patrimonio dell’ente si evidenzia, in presenza di un quadro economico e finanziario incerto, la scelta di valutare un’entrata prudenzialmente diminuita (34 milioni di euro) rispetto al trend medio effettivo registrato dalla Cassa negli ultimi anni.