E' stato presentato nei giorni scorsi, a Roma, presso il Museo Ninfeo, il Rapporto annuale AdEPP “Previdenza, Investimenti, Welfare”.
Lo studio da una parte mette in luce un sistema che negli anni ha gestito il proprio patrimonio facendolo crescere in modo continuo e lineare e dall’altro certifica che l’impegno per i propri iscritti da parte delle Casse aderenti ad AdEPP è sempre più mirato a garantire un welfare pro-lavorativo efficace – 530 milioni di euro – e a investire sia sulle prestazioni previdenziali sia assistenziali.
Dati complessivi che rispecchiano politiche omogenee, temi e complessità trasversali, pur tenendo conto delle specificità di ogni Cassa di previdenza.
La Cassa del Notariato, infatti, registra le stesse problematiche dell’intero sistema AdEPP. Il gender pay gap è un esempio lampante.
Secondo i dati AdEPP, le donne guadagnano in media il 45% in meno dei colleghi uomini anche se la differenza di reddito dovuta al genere, pur persistendo per tutte le fasce d’età, è poco rilevante per i redditi più bassi e per le professioniste sotto i 30 anni. In questa fascia d’età, infatti, la differenza di reddito tra donne e uomini risulta essere circa il 5%.
A conferma di quanto detto, le professioniste under 30 hanno un reddito che supera di poco i 12 mila euro, i giovani uomini 15 mila euro mentre le professioniste quarantenni superano 24 mila euro, i colleghi vanno oltre i 42 mila.
Nel panorama Cassa Notariato, il gender pay gap non si colma neppure in età avanzata né diminuisce. Una donna under 35 registra un repertorio medio di 56.572 euro mentre il collega maschio 85.474. Un divario che con l’aumento dell’età anagrafica e professionale aumenta sfiorando il 35% (oltre 100 mila euro per un uomo, 67.550 per una notaio, entrambi under 40).
Dal gap di genere all’age pay gap. Anche in questo caso, la Cassa del Notariato rientra appieno nell’analisi pubblicata nel report AdEPP.
Un under 35 ha un repertorio medio che supera di poco i 70 mila euro mentre un under 45 oltre 104 mila euro.
Dati che fotografano un sistema che, pur nella propria solidità e sostenibilità, deve fare i conti con una professione che cambia, con i gap di genere e con una neo platea che, al pari delle altre categorie ordinistiche, non appartiene più a quella più volte definita "casta". I giovani notai, uomini e donne, dovranno continuare ad essere al centro delle politiche di sostegno della Cassa e della Politica.