"Il Notariato comincia a vivere il fenomeno dell'infedeltà contributiva"

Pappa Monteforte “L’attività di controllo e di riscossione dei contributi notarili è affidata dalla legge agli archivi e non alla Cassa Nazionale del Notariato”.

“L’attività di controllo e di riscossione dei contributi notarili è affidata dalla legge agli archivi e non alla Cassa Nazionale del Notariato”. Così il Presidente Vincenzo Pappa Monteforte nel suo intervento al LVII Congresso Nazionale del Notariato.

“Negli anni passati – ha sottolineato il Presidente – mai si è dovuti ricorrere a procedure di esecuzione coattiva per il recupero delle somme inerenti agli atti annotati a repertorio, interessi e sanzioni”.

E’ quanto si evince anche nella deliberazione della Corte dei Conti dell’agosto 2020. Nel documento viene precisato, altresì, che la Pubblica Amministrazione non dispone del dato relativo all’ammontare dei contributi accertati dagli estratti repertoriali e non corrisposti dai notai.

Inoltre, esiste un vulnus informativo e di rendicontazione per gli atti di contestazione correlati a contributi non versati, che solo il legislatore può definitivamente superare con un intervento normativo ad hoc, ancora più necessario nell’ambito delle cosiddette obbligazioni di diritto pubblico.

Ciononostante, la Cassa Nazionale del Notariato, nel suo bilancio, ha esposto in maniera chiara ed adeguata gli importi in questione, al fine di garantire una trasparenza massima al documento contabile approvato dall’Assemblea dei rappresentanti nell’ultima seduta. 

La deontologia notarile impone regole chiare ed uniformi, per un giusto e corretto esercizio della funzione pubblica, in una logica volta alla tutela degli interessi statuali e nel rispetto del principio cardine della mutualità.