Il Consiglio di Amministrazione ha eletto, per il triennio 2022-2024, Vincenzo Pappa Monteforte Presidente della Cassa Nazionale del Notariato, Franco Amadeo Vice Presidente e Patrizia Sara Siciliano Segretario.
Nel Comitato Esecutivo siederanno, invece, Felipe Benvenutti, Antonio Garau, Giuseppe Mattera e Stefano Poeta.
“È per me un momento di grande gioia ed emozione – ha detto il Presidente eletto Pappa Monteforte - Seppur nella consapevolezza delle difficoltà del ruolo, al quale sono stato chiamato. Oltre a ringraziare i Colleghi del C.d.A., il mio primo pensiero è rivolto a Francesco Giambattista Nardone, che ha guidato il nostro Ente di Previdenza nell’ultimo triennio. Nonostante le difficoltà dipese dalla pandemia, che ha inciso profondamente sulla situazione economico-finanziaria del Paese, è riuscito con una politica accorta, espressa dal Bilancio 2021, pochi mesi fa approvato dall’Assemblea dei Rappresentanti, a raddoppiare il saldo della gestione previdenziale (117,450 milioni di euro contro gli 51,844 milioni di euro dell’esercizio precedente). L’avanzo, al contempo, ha superato i 100 milioni di euro, mentre le entrate sono aumentate del 22,43%. Si tratta di numeri estremamente significativi che provano la solidità della nostra Cassa, nata nel 1919. Privatizzata nel 1994, ma - ciò nonostante - deputata a svolgere, per scelta del legislatore, una attività di natura pubblica.
“Dobbiamo innovare nel segno della continuità – ha sottolineato il Presidente - Per costruire il futuro, però, per delineare i tratti della previdenza che verrà, è fondamentale far acquisire alla base piena consapevolezza dei temi in discussione, attraverso una formazione permanente. Ogni dibattito su ipotetiche riforme deve prendere le mosse da una considerazione di fondo: le pensioni notarili sono finanziate attraverso un sistema a “ripartizione attenuata”. Il gettito contributivo riscosso in un determinato lasso di tempo - seppur con taluni “adattamenti” - è destinato al pagamento delle prestazioni erogate nello stesso periodo. Fisiologico risulta essere, allora, il disallineamento tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche, se sol si pensa alle politiche - sempre più diffuse - di “Welfare State”, ai prepensionamenti - troppo spesso motivati dall’Incertezza del futuro - alla diseguale distribuzione del lavoro tra colleghi”.
“Non bisogna dimenticare il rapporto tra pensionati e notai in esercizio: la percentuale nelle altre Casse professionali è pari al 12/13 per cento, quando il nostro dato è 1,8 attivi per 1 pensionato. Da qui l’importanza del patto generazionale e della solidarietà, quali pilastri fondanti della previdenza notarile. Il compito è arduo, ma – ha concluso Pappa Monteforte - grazie al sostegno del C.d.A. che mi onoro di presiedere, potrà essere svolto, attraverso una totale sinergia con il Consiglio Nazionale del Notariato, con il quale, pur nella diversità delle competenze, mai smetterò di confrontarmi”.
63 anni, nato a San Giorgio a Cremano, notaio dal 1989, Vincenzo Pappa Monteforte ha già ricoperto nella Cassa il ruolo di Consigliere durante la presidenza Nardone.
Ha sviluppato le tematiche previdenziali anche attraverso la rubrica pubblicata sulla rivista “Notariato” ed una serie di convegni organizzati con la Fondazione Italiana del Notariato.
E’ giornalista pubblicista.