Cassa Notariato. Presentato il Bilancio 2021

Raddoppia il saldo della gestione previdenziale (117,450 milioni di euro contro gli 51,844 milioni di euro dell’esercizio precedente). L’avanzo supera i 100 milioni di euro. Aumentano le entrate (+22,43%). Nardone “Lascio una Cassa in ottima salute e

I numeri parlano da soli. Nonostante la pandemia, la Cassa di previdenza e assistenza dei notai chiude il Bilancio 2021, approvato oggi dall’Assemblea dei rappresentanti, con il segno positivo, espressione sia di quella ripresa tanto auspicata sia del “buon governo” dell’Ente.

“Voglio evidenziare alcuni dati del Bilancio a mio avviso importantissimi perché certificano la sostenibilità della nostra Cassa – sottolinea il Presidente della Cassa, Giambattista Nardone –7,69 è il rapporto tra il Patrimonio e il totale del costo sostenuto per l’erogazione delle pensioni nel 2021 e quindi oltre il limite minimo fissato dal decreto legislativo 509/1994 nelle cinque annualità. Il volume repertoriale registra un +25% con il conseguente aumento delle entrate contributive. E se diamo uno sguardo al patrimonio netto, questo supera il miliardo e mezzo di euro. Il nuovo Bilancio attuariale 2021 afferma che i saldi previdenziali e gestionali saranno positivi nell’intero arco temporale osservato ossia 50 anni. Questo non ci deve far abbassare la guardia. Lascio la Cassa in ottima salute, espressione vivente di scelte lungimiranti, con un cammino tracciato. Ha ancora di fronte tante sfide da affrontare ma la struttura su cui appoggiare le scelte è solida”.

Aumenta il numero dei repertori

I volumi repertoriali generati dalla professione notarile, dopo un quinquennio di sostanziale crescita e un ribasso unicamente nell’anno 2020 a causa della pandemia Covid19, hanno evidenziato nel corso del 2021 un evidente rimbalzo positivo a causa degli effetti sull’economia reale della ripresa post pandemica: +3,66% (2015/2014), +9,56% (2016/2015), -0,71%, (2017/2016), +1,18% (2018/2017), +0,48%, (2019/2018) e l’anno pandemico con -9,41% (2020/2019).

A sostenere la crescita dei repertori ha contributo la ripartenza del mercato immobiliare che, grazie all’attenuazione della pandemia e alle campagne di vaccinazioni, ha mostrato un tasso di espansione inatteso, riportando i volumi di compravendita a livelli addirittura superiori a quelli pre-Covid. 

Prestazioni. Aumenta il costo previdenziale (+1, 206 milioni di euro). Aumentano le pensioni dirette e Aumentano le entrate

Se da un lato il numero di trattamenti di quiescenza è aumentato di 16 unità dall’altra il Bilancio consuntivo sottolinea un dato positivo ossia un +66,926 milioni di euro di entrate contributive. L’evoluzione del costo delle pensioni dell’anno 2021 è attribuibile principalmente alla crescita del numero delle pensioni dirette.

Il saldo della gestione corrente previdenziale è quantificato pertanto nel 2021 in 117,450 milioni di euro contro gli 51,844 milioni di euro dell’esercizio precedente (+126,55%).

Al netto delle prestazioni assistenziali, il cui costo dell’anno è stato pari a 6,259 milioni di euro (5,814 milioni di euro nel 2020), l’avanzo dell’area caratteristica della Cassa è rilevato in 111,191 milioni di euro, in luogo degli 46,030 milioni di euro dello scorso esercizio (+141,56%).

“Il montante contributivo incassato è prima di tutto diretto alla copertura finanziaria delle

prestazioni correnti previdenziali che sono costituite dalle pensioni agli iscritti e dagli assegni di integrazione. Nell’anno appena passato, l’esborso ha superato i 200 milioni di euro segnando un +0,68% e questo perché è aumentata la spesa relativa alle pensioni degli iscritti.  L’evoluzione dello scenario demografico legato al costante aumento del numero delle pensioni pagate al notaio scaturisce, in gran parte, dalla progressiva crescita della “speranza di vita” della popolazione assistita e, in ragione di questa, del collegato rischio per la Cassa di sostenere, nel tempo, maggiori spese per quiescenza (longevity risk) – spiega  il Presidente Nardone - Tuttavia, nel 2020 la diffusione della pandemia da Covid-19, e il forte aumento del rischio di mortalità che ne è derivato, ha interrotto bruscamente la crescita del citato indicatore demografico in particolar modo nelle aree del Paese maggiormente colpite dalla diffusione del virus. La Cassa, come tutto il sistema AdEPP, monitora costantemente gli andamenti demografici, lavorativi, sociali e proprio questa continua attenzione ci ha permesso di chiudere un bilancio con numeri che definirei straordinari e che conferma il trend positivo dal post privatizzazione ad oggi. Pur mantenendo intatta la nostra funzione assistenziale e solidaristica. Abbiamo fatto scelte che da una parte rendono la Cassa assolutamente sostenibile e pronta ad affrontare eventuali e futuri shock dall’altra atte a sostenere i giovani e l’intera categoria”.

Patrimonio. Una gestione lungimirante, sostenibile

La gestione patrimoniale rileva un saldo positivo di 27,381 mln di euro.

Il tasso di rendimento del patrimonio complessivo della Cassa nel 2021 è calcolato nella misura del 3,74%

Le riserve patrimoniali a fine dell’esercizio, in seguito alla capitalizzazione dell’avanzo conseguito, risultano incrementate del 6,62% rispetto all’esercizio precedente, raggiungendo l’importo di 1,655 miliardi di euro, idoneo alla copertura di 7,69 volte il costo sostenuto per l’erogazione delle pensioni nel 2021 (e quindi oltre il limite fissato dal decreto legislativo 509/1994 nelle cinque annualità). 

 

“Il patrimonio investito dalla Cassa – sottolinea il Presidente – evidenzia che le decisioni strategiche del Consiglio di Amministrazione sono da tempo orientate verso un maggior impiego di risorse nella gestione in delega piuttosto che nella gestione diretta, al fine di rispondere in modo sempre più professionale alle turbolenze presenti nei vari mercati. La continua attenzione alla diversificazione nelle scelte di allocazione delle risorse finanziarie dell’Ente ha permesso, infatti, negli ultimi anni di contenere in modo significativo la rischiosità del portafoglio investito nel suo complesso, consentendo di attenuare significativamente i potenziali “drawdown” che hanno contraddistinto i mercati e contenendo la volatilità del Patrimonio. Il nostro patrimonio è a garanzia delle pensioni e di tutte quelle forme di assistenza che abbiamo deciso di implementare in questi lunghi anni. Dalla privatizzazione ad oggi l’intero sistema previdenziale è cambiato, ha dovuto rispondere a shock o a leggi che hanno impattato, a volte anche pesantemente, sulla nostra gestione e autonomia. Ma abbiamo dimostrato di saper leggere e interpretare i cambiamenti, tenendo però sempre presente il nostro ruolo istituzionale, fedeli alla nostra missione”.

Sostegno agli iscritti. Dalla pandemia alla nuova assistenza sanitaria e un nuovo welfare

La categoria “Prestazioni correnti assistenziali” è iscritta nella sua globalità per un totale di 6,259 milioni di euro, contro 5,814 milioni di euro del 2020 e fa rilevare un incremento del 7,65% rispetto all’esercizio precedente. Tale incremento è fondamentalmente legato all’andamento del costo della “Polizza sanitaria” (5,638 milioni di euro nel 2021, contro 5,531 milioni di euro nel 2020) sia alle poste messe in campo per supportare la categoria nel periodo pandemico.

Nella categoria prestazioni correnti assistenziali sono comprese per un totale di Euro 87.377 anche le voci di spesa relative alle altre prestazioni assistenziali erogate dalla Cassa tra le quali giova sottolineare il contributo erogato ai giovani notai di prima nomina in sede di apertura dell’attività professionale pari a circa 45.000 euro

“Dalla pandemia ne siamo quasi usciti, altre sfide però ci attendono- spiega Nardone - E’ evidente che nel 2022 dovremo fare i conti con la crescita dei costi energetici e delle materie prime, che sottrarranno disponibilità economiche ai consumatori, nonché con gli effetti della situazione geopolitica internazionale che rischia di deflagrare. Il Governo sta mettendo in campo sostegni importanti sia alle imprese sia alle famiglie, sta cercando soluzioni all’approvvigionamento sufficiente di gas attraverso accordi con altri Paesi del Mediterraneo ma i tempi non potranno che essere lunghi e dovremo affrontare consapevolmente le situazioni critiche che coinvolgeranno tutta l’Europa. Gli effetti si stanno già facendo sentire sul mondo azionario, economico, bancario. Anche noi come Enti e investitori istituzionali stiamo analizzando e monitorando la situazione. Con uno sguardo attento alle nostre platee di riferimento. I nostri iscritti e le loro famiglie sono sempre al centro delle nostre politiche. Il nostro welfare, in questi anni, è cambiato, si è ampliato proprio per rispondere all’evoluzioni del mercato del lavoro, della professione, per far fronte alla curva demografica insita nell’invecchiamento della popolazione. Il tutto senza indebolire l’oramai consolidato e peculiare principio solidaristico ma coniugandolo con quello dell’equità e della sostenibilità finanziaria”. 

Mercato immobiliare con il segno +. Gli italiani preferiscono il centro sud e i piccoli centri

Il dato definitivo delle compravendite residenziali del 2021, secondo i numeri forniti dall’Agenzia delle entrate,  ha registrato un totale di 748.522 compravendite con un +33,97% rispetto al valore del 2020. Il dato trimestrale disaggregato evidenzia una crescita maggiore nel II° trimestre (+73,25%), ove il 2020 scontava il periodo di lockdown; gli altri trimestri evidenziano comunque una sostanziale crescita superiore al 20%. E’ da rilevare, infine, che rispetto al dato del 2019 (pre-Covid) si evidenzia comunque una crescita del 24,02%.

Sempre secondo l’Osservatorio dell’Agenzia delle entrate, a livello geografico, l’incremento maggiore delle compravendite, rispetto agli anni precedenti, si è verificato soprattutto al CentroSud. In particolare, a seguito degli effetti della pandemia, le abitudini della popolazione italiana si sono modificate a favore dei piccoli centri; infatti, la propensione all’acquisto nei centri non capoluogo è cresciuta del 16,9% rispetto ad un +13,2% dei centri capoluoghi. Analogo andamento generale si è registrato per il mercato non residenziale (+42,32% rispetto al 2020) confermando, anche in questo caso, la crescita maggiore nel 2° trimestre (+97,43% rispetto al 2020) e gli altri trimestri tutti sopra il +20%. Inoltre, anche a livello geografico l’incremento maggiore si è registrato nei comuni minori. Delle 138.036 transazioni registrate ufficialmente nel 2021 il 59,38% riguarda depositi commerciali ed autorimesse ed il 26,79% la categoria negozi e laboratori. Seguono gli uffici e studi privati con il 9% e le altre tipologie con il residuo 4,83%.

Il Bilancio attuariale

Nel 2021 la Cassa Nazionale del Notariato ha affrontato la stesura del nuovo bilancio tecnico attuariale con una base dati al 31.12.2020. 

Nell’elaborato attuariale in esame è stato mantenuto un profilo prudenziale con riferimento allo sviluppo della domanda del servizio notarile nel breve periodo.

Le principali conclusioni del nuovo documento attuariale sono costituite dalla presenza di saldi previdenziali e gestionali sempre positivi nell’intero arco temporale osservato (cinquanta anni: dal 2021 al 2070).

Per effetto di tali positivi andamenti il patrimonio della Cassa si incrementa, nel periodo in esame, di 12,3 volte a moneta corrente, passando da circa 1,6 miliardi di euro a circa 20 miliari di euro. La costante crescita del patrimonio fa sì, anche, che il rapporto tra il patrimonio stesso e le 5 annualità di pensioni vigenti rimane sempre superiore all’unità oscillando tra l’1,55 del 2021 e il 5,17 del 2070, ben oltre quindi quanto espressamente richiesto dal decreto legislativo 509/94.