Come deve essere il notaio del futuro?

L'Intervento del Presidente della Cassa del Notariato al LIX Congresso Nazionale

Autorità, gentili Signore, Colleghe e Colleghi, a tutti Voi porto i saluti della Cassa Nazionale del Notariato, ringraziandovi per essere intervenuti a questo 59^ Congresso Nazionale del Notariato dedicato a: "Il Notariato per le nuove generazioni: idee per una riforma dell'accesso".

Parlare di accesso significa, innanzi tutto, fissare una idea chiara di notaio, delle sue funzioni, delle peculiarità che gli appartengono, delle caratteristiche salienti di una figura sempre più attuale in un mondo senza regole.

Come deve essere il notaio del futuro?

Solo rispondendo a questa domanda, si possono stabilire gli elementi distintivi del sistema di formazione e selezione.

L’accesso, però, è tutt’uno con l’esercizio della funzione - quindi con la deontologia - con le competenze attribuiteci dal legislatore, con il “giusto” compenso per la prestazione professionale svolta, con il riconoscimento sociale del ruolo.

Un antico proverbio recita “chi ha tempo non aspetti tempo”.

Non possiamo essere indolenti ma siamo necessitati a vivere - tenuto conto della situazione - in maniera consapevole il presente.

Senza illuderci che la soluzione di tutti i mali si ritrovi nel passaggio miracolistico da un sistema all’altro, nelle decisioni di una politica “distratta” da problemi a più forte impatto.

Dobbiamo imparare a condividere le nostre paure, a confrontarci senza pregiudizi, senza scelte di campo preconcette ed egoistiche: bisogna costruire il futuro, il miglior futuro possibile per il Notariato, quindi per i colleghi giovani, per quelli che lo sono un po’ meno - ma ancora in esercizio - e per i pensionati.

Nella consapevolezza di un mondo cambiato, sotto vari profili.

Prepensionamenti, longevity risk, femminilizzazione, accentramento del lavoro, regole deontologiche inadeguate, ridotta percezione esterna della nostra funzione, avvento dell’intelligenza artificiale, disinteresse dei giovani per la libera professione, scarsità delle risorse disponibili rispetto alle aspettative dei beneficiari dell’assistenza e della previdenza pubblica e privata.

Tematiche di grande impatto, di portata universale, rispetto alle quali il nostro universo, quello notarile, è poca cosa.

Bisogna porre al centro di ogni riflessione, in primo luogo, per rimanere nell’ambito Cassa, una conoscenza approfondita del sistema previdenziale - rispetto al quale, forse, l’acquisizione delle nozioni di base potrebbe anticiparsi alla fase concorsuale - e di tutto ciò che lo influenza, nella consapevolezza di quanto sia mutevole il concetto di “tempo”.

“Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando” (Einstein).

Quindi, importanza del tempo, e - nella prospettiva in esame - del confronto interno sul tema dell’”accesso”, anche in un’ottica previdenziale.

Senza essere fatalisti, evitando di rimanere in attesa di una mano invisibile che ci salvi.

Ma neanche stravolgere un sistema che sinora ha retto e mostra molteplici aspetti positivi.

Qualcuno ha detto “il tempo non esiste, è solo una dimensione dell’anima. Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere, e il presente è solo un istante inesistente di separazione tra passato e futuro”(Sant’Agostino).

Per i sistemi previdenziali, per le singole Casse non è così.

Esiste un nesso indissolubile tra passato, presente e futuro.

Ecco il valore di una “giusta” patrimonializzazione del nostro Ente di previdenza, che ha proprio questa finalità.

Ma ci saranno momenti per discutere della tematica, troppo spesso affrontata con superficialità.

In questa prospettiva ricordo che, nel pomeriggio, si terrà la tradizionale tavola rotonda Cassa, dedicata questa volta a “Trent’anni dalla privatizzazione: le età della Cassa nazionale del notariato”.

I lavori, dopo la mia introduzione, si svilupperanno attraverso gli interventi di Mariacristina Rossi, Commissaria COVIP, Gianfranco Santoro, Direttore centrale studi e ricerche INPS, Antonietta Mundo, Attuario, Vincenzo Carbonelli, Notaio in Roma (Associazione Italiana Giovani Notai) e Andrea Pisana, vincitore del progetto #ilfuturoèoggi con l'APP Benefits+.

Modererà Debora Rosciani di Radio24.

Sarà anche l’occasione per ripercorrere le principali tappe del lungo viaggio dalla privatizzazione delle Casse di previdenza ad oggi.

Tanti, infatti, sono stati, in questi 30 anni,  i cambiamenti e le sfide che ogni Ente ha dovuto e saputo affrontare, senza tradire o abbandonare i principi fondanti.

Sempre nel segno della sostenibilità degli equilibri economico-finanziari e del sostegno dei propri iscritti e delle loro famiglie.

È importante conservare la memoria e trasmettere, a chi oggi si affaccia alla professione, la storia della nostra Cassa di previdenza. Abbiamo affrontato la volatilità dei mercati e delle norme, abbiamo lottato per difendere la nostra autonomia sancita da leggi dello Stato e abbiamo sempre lavorato per garantire un domani equo alla generazioni future.

 Lo abbiamo fatto studiando l'oggi con uno sguardo attuariale e lungimirante.
Inverno demografico, spesa pensionistica in aumento e inflazione danno luogo ad una miscela esplosiva, capace di generare - in sistemi che applicano principi fondanti differenti dai nostri - anche in chiave previdenziale, una differenza “reddituale” tra colleghi, il c.d. pension gap, distonico verso chi ha svolto una pubblica funzione.

È tempo di ricordi e di analisi, ma anche di dare risalto ad un anniversario che ha dato vita ad una nuova Previdenza.

Buon congresso a tutti e a tra poco.