La Cassa nel LX Congresso Nazionale del Notariato

Sintesi e considerazioni del Presidente Vincenzo Pappa Monteforte

La previdenza è, sempre più, al centro delle riflessioni della categoria.

Questa può essere la sintesi degli ultimi lavori congressuali.

E non solo per l’interesse suscitato dalla tavola rotonda dedicata a “La previdenza notarile nel contesto europeo: esperienze nazionali a confronto”.

Ancora una volta siamo stati capaci di incentrare il dibattito su questioni di vitale importanza per il notariato, primo interprete delle esigenze di legalità del Paese: crisi delle professioni e necessità reddituali; invecchiamento della popolazione e aumento delle necessità sanitarie; mutualità e egoismi individuali; solidarietà intergenerazionale e conflitti anagrafici; “giusta” patrimonializzazione della Cassa e richieste dei singoli; prepensionamenti e incremento del costo pensionistico; tenuta dei sistemi previdenziali e insufficienza della previdenza c.d. di primo pilastro.


I risultati trovano riscontro nelle presenze in sala nel corso delle “discussioni Cassa” e nell’interminabile applauso finale che ha chiuso la nostra parte di kermesse.


Un riepilogo di ciò che è stato non è semplice.

Di estremo significato il confronto tra i maggiori notariati europei sulle caratteristiche funzionali e sulle peculiarità previdenziali di Francia, Germania, Spagna e Italia.

Protagonisti indiscussi, sotto la regia di Isidoro Trovato: Anselmo Barone, con notazioni – in un’ottica unionale - sul concetto di autonomia delle Casse professionali e sulla valenza attuale del canone dei “minimi tariffari”, assolutamente in linea con la giurisprudenza europea; Jacques Espie, che ha ricordato quanto la previdenza di secondo pilastro sia presente nel notariato francese, caratterizzato dalla coesistenza di “notai in senso stretto” e “notai salariati”; Thomas Grauel, capace di orientarsi tra le varie articolazioni del notariato tedesco, difficilmente conciliabili, anche tenuto conto delle differenti forme di svolgimento della professione tra “notai a titolo esclusivo” e “avvocati-notai”; Isidoro Antonio Calvo Vidal, che ha evidenziato l’essenza della personalità della prestazione in Spagna; Antonello Garau, interprete della tradizione notarile italiana.

Nei miei interventi, le riflessioni sono state volte a delineare la demografia notarile nei vari Paesi, confrontandola con il numero di avvocati e la tipologia dei pensionati nelle aree di riferimento. Senza dimenticare l’individuazione dei soggetti deputati a gestire la previdenza notarile di primo e secondo pilastro, le metodologie di calcolo dei contributi (strette tra onorari repertoriali in Italia, reddito percepito in Francia, remunerazioni tariffarie a Monaco e reddito stimato con saldo a fine anno in Spagna). Requisiti pensionistici, importi delle pensioni e modelli di tassazione hanno concluso la parte riguardante le comparazioni.

La relazione del sabato è stata finalizzata a ribadire quanto la diffusione dei dati sia stata una costante del lavoro della nostra Cassa negli ultimi anni.

Le slides presentate nella mattinata di sabato hanno dimostrato le caratteristiche gestionali della Cassa del notariato, dai più considerata un esempio virtuoso: differenza tra rendimento contabile e finanziario, quest’ultimo obiettivo centrale delle operazioni poste in essere, assolutamente in linea con quello delle altre Casse, secondo i recentissimi dati Covip; esplicitazione del concetto di “rivalutazione delle pensioni” alla luce dell’articolo 20 del regolamento e sua applicazione in perfetta rispondenza con i canoni normativi vigenti; effetti negativi del pensionamento anticipato e riflessi sui conti Cassa, preoccupata dai “disequilibri” repertoriali tra colleghi.

Il mio ringraziamento finale non è sufficiente a dimostrare il senso di gratitudine che provo nei confronti di ognuno di Voi, per avermi consentito un viaggio così entusiasmante in questo momento della mia vita professionale.

Grazie ancora e a presto.