Newsletter Comunicazione 10 Novembre 2022
“Dobbiamo porre la nostra attenzione soprattutto sui giovani e sulle donne” ha sottolineato il Presidente della Cassa durante il suo intervento al LVI Congresso Nazionale del Notariato spiegando, dati alla mano, come le due classi soffrano la crisi e i cambiamenti in atto e come anche la situazione notarile rispecchi in toto la realtà del nostro Paese.
SOno, infatti, i giovani e le donne a registrare maggiori difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro e ad avere redditi bassi. Basti pensare che ben 36 giovani notai hanno presentato la domanda per ricevere l’una tantum governativa (200 euro per i redditi sotto i 35 mila euro e 350 per quelli sotto i 20mila euro).
“Questo è il dato che più mi spaventa e mi addolora – ha detto il presidente della Cassa, Pappa Monteforte nell’intervista a Il Sole 24 Ore – Un dato tra tutti, il repertorio degli under 35 nel primo anno di attività nel 2020 è stato di 12 mila euro. Significa essere molto sotto la soglia di sopravvivenza”.
Sempre per “dare i numeri”, il repertorio notarile netto medio 2021, per classi di anzianità di servizio, raffrontato al 2006 ci dice che: nel 2006 un notaio con fino a 5 anni di servizio raggiungeva i 77.766 euro all’anno, nel 2021 non arriva ai 70 mila euro, 69.827 euro per l’esattezza. E se nel 2006, con 10 anni di attività, sfiorava i 149 mila euro, nel 2021, supera di poco i 100 mila.
Sulle donne notaio, dai dati emergono ben due problematiche: la prima riguarda il pay gap, una donna guadagna il 30% in meno del collega uomo. La seconda è che il gap di genere non conosce territorialità, è una linea continua che unisce il nord, il centro e il sud Italia.
Per fortuna che c’è il welfare della Cassa che nasce e resta un sistema mutualistico e altrettanto efficiente nonchè sostenibile nel lungo termine: 1,8 notai attivi per ogni pensionato. Se, infatti, diamo uno sguardo all’entità degli assegni di integrazione elargiti dalla Cassa, l’aumento di questi va di pari passo con l’abbassamento dei redditi, 170 nel 2019, 120 oggi.
E dulcis in fundo, la Cassa presieduta da Vincenzo Pappa Monteforte, per la prima volta deve fare i conti anche con un aumento delle richieste di prepensionamento. D’altronde, se un notaio con 20 anni di professione registra un repertorio medio netto di 121.511, il collega con 40 anni di lavoro si ferma a 74.041. In questo caso, il dato accomuna chi entra nel mondo del lavoro e chi da questo è pronto ad uscirne.