Pappa Monteforte "Ribadire l'importanza della cultura previdenziale e di una formazione permanente"

Newsletter Comunicazione 10 Novembre 2022

Ribadire l'importanza della cultura previdenziale e di una formazione permanente rappresenta un imperativo categorico.

È basilare colmare quel deficit di interesse verso un tema che suscita attenzione solo con l'approssimarsi dell'età matura, quando è troppo tardi.

Eppure la sicurezza sociale è un valore fondante, una esigenza prioritaria dei paesi evoluti, di non facile realizzazione in assenza di una politica lungimirante ed attenta al giusto bilanciamento tra tutela dei singoli e interesse pubblico.

Il periodo pandemico ha dimostrato - e purtroppo ancora prova - quanto siano indispensabili interventi di Welfare State, di miglioramento delle condizioni di vita dei più disagiati.

Le manovre della BCE provano, ulteriormente, le difficoltà del momento: mai era avvenuto nella storia dell'Eurozona che i tassi di interesse fossero aumentati per due volte consecutive di 75 punti base. E si ipotizza un ulteriore aumento dello 0,50% a dicembre, a fronte di fenomeni di inflazione, recessione, pil in calo, shock energetico.
Tutto ciò quando i compiti assegnati alle Casse di previdenza dopo la privatizzazione del 1994 non possono essere dismessi, nè affidati a soggetti terzi.

In proposito, significativi sono gli strumenti utilizzati, nonostante l'impoverimento - per limitarsi ad una prospettiva di settore - del mondo professionale, dalla Cassa Nazionale del Notariato, che ha lasciato inalterate le regole dell'assegno di integrazione, del prestito d'onore, dei finanziamenti erogati, dell'indennità di maternità e della polizza sanitaria, aggiungendo la sospensione dei termini relativi al versamento dei contributi previdenziali per il periodo marzo/maggio 2020 e un'indennità sostitutiva per i colleghi affetti da Covid-19 nella fase più cruenta di diffusione del virus.

Da qui riaffiora la centralità del tema della "fiscalità", della tassazione delle rendite Cassa, della necessità di rivederne le aliquote applicate (26% a fronte, ad es., del 20% proprio dei fondi pensione), per rimarcare le differenze con chi opera da speculatore.

Senza dimenticare, al riguardo, poi, che la maggior parte dei paesi dell'Unione adotta il sistema EET (Esente, Esente, Tassato), cioè tassa esclusivamente le somme corrisposte con l'indennità di cessazione e non i versamenti contributivi (che, in verità, neanche in Italia subiscono prelievi) e i rendimenti del patrimonio (che, purtroppo, da noi vengono assoggettati a fiscalità).

Appare sterile limitare il discorso all’innalzamento dell’età pensionabile, a fronte della necessità di adeguarla - anche finanziariamente - all’aumento della speranza di vita. Una decisione in tal senso significherebbe “tradire” le aspettative di coloro che hanno fatto affidamento sul sistema previgente. Anzianità anagrafica e anzianità contributiva sono entrambi presupposti imprescindibili di un meccanismo pensionistico virtuoso, nella consapevolezza che il pensionamento anticipato, completamente sconosciuto negli anni passati - quando slegato da particolari situazioni soggettive - delinea una sconfitta del sistema notariato, perchè frutto dell'incertezza del futuro professionale e della diseguale distribuzione di lavoro tra colleghi.

"Non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele" sosteneva Seneca e la Cassa, anzi le Casse di previdenza - attraverso un più moderno e lungimirante quadro normativo condiviso con i nuovi decisori politici, orientato verso il riconoscimento dei valori superiori della sicurezza sociale - grazie ad una tassazione più equa, potranno liberare, nonostante il probabile protrarsi della crisi energetica mondiale e del raffreddamento della domanda dei servizi professionali (notarili e non), ulteriori risorse da destinare al soddisfacimento delle esigenze di vita dei meno fortunati, nelle ipotesi - quindi - ritenute meritevoli di tutela dalla Carta Costituzionale.