Francesco Giambattista Nardone
Il 9 novembre 1919, a pochi anni di distanza dall’emanazione della legge sull’ordinamento del notariato, fu promulgato il Regio Decreto Legge istitutivo della Cassa Nazionale del Notariato che attuava un progetto unico nella storia delle professioni e fortemente innovativo perché prevedeva (e prevede tutt’ora) un sostegno diretto al reddito dei Notai con integrazione degli onorari percepiti.
Celebrare la sua nascita non deve assumere una connotazione nostalgica, tutt’altro. Deve essere l’occasione per interrogarsi sugli strumenti con cui affrontiamo il presente e costruiamo il futuro perché non si può costruire il suo futuro, senza memoria di quanto di grande e giusto abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto.
Se oggi la Cassa è quella Istituzione che noi tutti ben conosciamo lo dobbiamo a quei colleghi che, animati da un grande spirito di solidarietà umana, lottarono per ottenerne l’istituzione. La sua istituzione rappresentò una conquista non tanto di carattere economico quanto di alto valore morale. Fu anche una straordinaria iniziativa di avanguardia sul piano sociale e un’opera di grande generosità perché la solidarietà che oggi appare del tutto ovvia rientrando, nelle sue declinazioni dell’assistenza e della previdenza, fra i compiti dello Stato, cento anni fa non lo era affatto.
L’impostazione solidaristica costituisce l’anima del nostro sistema previdenziale e rappresenta in maniera sintetica il ruolo del notaio, la sua funzione identica in tutto il territorio, la sua vicinanza e appartenenza allo Stato, e si erge a difesa della pubblica funzione, dell’autonomia e dell’indipendenza dei notai. Perdere il senso di questa solidarietà e di questa unità significa dimenticare la nostra storia e la nostra identità e non ci aiuta ad orientarci in un futuro che dobbiamo affrontare, con apertura a cambiamento e innovazioni, ma tenendo presenti le nostre connotazioni essenziali e i valori di cui siamo portatori.
In questo secolo di vita la Cassa ha sempre rispettato il progetto originario e, nonostante i periodi di crisi, che pure ha dovuto affrontare, ha avuto la capacità di adeguare nel corso del tempo le proprie attività alle diverse condizioni e alle esigenze che via via cambiavano. Se analizziamo le prestazioni che oggi vengono erogate nel campo previdenziale e in quello assistenziale ci rendiamo conto di come la Cassa nel corso di questi lunghi anni sia stata capace di migliorare continuamente l’intuizione iniziale adattandola ai tempi nuovi. E questa capacità di adattamento non può che rappresentare “l’occhiale” che anche noi amministratori di oggi dobbiamo indossare per disegnare il futuro.
Viviamo in un tempo di trasformazioni straordinarie che si susseguono a un ritmo davvero incalzante: si modificano i bisogni, cambiano le esigenze. Decifrare la nostra contradditoria contemporaneità e capire meglio il senso e la direzione dei cambiamenti non è certo facile ma in ogni caso i cambiamenti vanno letti attentamente perché possono rappresentare un’opportunità soprattutto per i più giovani che, giustamente, hanno più desiderio di futuro ma anche maggiori preoccupazioni Negli ultimi venti anni il Notariato ha vissuto una stagione difficile a causa del susseguirsi di provvedimenti legislativi che, volendo liberalizzare e semplificare per rilanciare l’economia, sono intervenuti pesantemente sul mondo delle libere professioni e hanno inciso in modo significativo sulla funzione notarile (sottrazione di alcune competenze, eliminazione della tariffa, aumento del numero dei notai) e sulla previdenza notarile; il tutto inserito in un contesto di crisi economica senza precedenti per gravità e durata che ha causato, tra l’altro, una decisa riduzione dei redditi della categoria notarile e delle entrate contributive, conseguenza questa che ha costretto la Cassa ad adottare misure non indolori per i notai ma necessarie per il mantenimento dell’equilibrio gestionale. Il tema della previdenza notarile è sempre di grandissima attualità e rilevanza.
Alla nostra Cassa sono riconosciute solidità economica, efficienza della gestione, stabilità finanziaria sia nel breve che nel lungo periodo, bilanci in regola; gli addetti ai lavori ci assicurano che non vi sono motivi di apprensione circa la sostenibilità della nostra previdenza. Ma i dati economici che conosciamo, nonostante la positiva inversione di tendenza registrata nell’ultimo quadriennio, ci devono suggerire di mantenere alta l’attenzione e di non abbassare la guardia. La sicurezza assoluta circa il futuro non esiste, così come non esiste in alcun settore della nostra società e sarebbe presunzione sostenere che tutto andrà sempre bene o addirittura meglio per la nostra Cassa.
La politica previdenziale della Cassa è esposta a rischi di natura demografica (longevità e aumento degli attivi), di natura economica (diminuzione delle contribuzioni) e di natura finanziaria (andamento sfavorevole dei mercati, rischio di tasso di interesse, rischio derivante dal disallineamento tra scadenze future delle attività e delle passività). Per fronteggiare gli effetti dei rischi cui è esposta, la Cassa ha realizzato nel tempo diversi interventi: a sostegno delle entrate ha aumentato l’aliquota contributiva, a contenimento delle uscite ha bloccato la perequazione pensionistica, ha modificato le modalità di erogazione dell’indennità di cessazione, ha contenuto i costi assistenziali, ha innalzato l’età pensionabile e nell’ambito della gestione del proprio portafoglio si è dotata di una struttura di asset-liability management.
È innegabile che a seguito dell’azionamento di queste leve il sistema previdenziale notarile è stato messo in sicurezza ma oggi non possiamo limitarci a constatare tale situazione, dobbiamo iniziare a ragionare insieme, con coraggio e senza preconcetti, del nostro futuro previdenziale per modificarlo, se necessario, per migliorarlo, se possibile. L’obiettivo che connota l’impegno degli amministratori è di conservare una Cassa sempre più forte e impermeabile ai diversi attacchi esterni. In questo percorso il Notariato deve essere non solo presente ma anche partecipare ai problemi senza paura di indicare soluzioni. La prima forza e motore di un Ente è, infatti, la convinta anche se, talvolta, critica partecipazione dei propri iscritti e la conoscenza e consapevolezza da parte loro dei problemi e della realtà della Cassa.
Iniziamo il secondo secolo di vita della Cassa con coerenza, forte determinazione e tenacia, convinti che la Cassa continuerà a contribuire al processo di evoluzione del Notariato, che riuscirà ad adeguare le sue politiche alle esigenze e ai bisogni di una società in continuo e rapido cambiamento nelle sue condizioni sociali, economiche e culturali, che, come per il passato, trovi la forza e l’energia per affrontare e superare momenti difficili e dimostri, anche nell’emergenza, la sua capacità di realizzare progetti sociali, economici, solidali di ampio respiro e innovativi per il futuro previdenziale dei notai.